Stazioni Appaltanti
Il nuovo Codice degli appalti introduce importanti novità per garantire la qualità e la sicurezza delle infrastrutture italiane. Tra queste, una sostanziale distinzione tra stazioni appaltanti qualificate e non qualificate, con l’obbligo di qualificazione per tutte le acquisizioni di importo superiore a 500.000 euro. Le stazioni appaltanti non qualificate devono quindi ricorrere a strumenti di acquisto messi a disposizione da altre stazioni appaltanti qualificate o centrali di committenza qualificate, o all’attività di committenza ausiliaria di altri soggetti qualificati. Le stazioni appaltanti qualificate e le centrali di committenza qualificate sono scelte dai soggetti non qualificati all’interno di un elenco tenuto dall’Anac, e possono eseguire i contratti per conto delle stazioni appaltanti non qualificate quando queste ultime vi abbiano fatto ricorso. Sono previste anche sanzioni a carico delle stazioni appaltanti e centrali di committenza che rifiutino l’assegnazione d’ufficio da parte dell’Anac. Queste misure sono volte a garantire la qualità e la sicurezza delle infrastrutture italiane, rendendole più resilienti e adatte alle sfide del futuro.
Livelli di Qualificazione delle Stazioni Appaltanti
Il nuovo Codice degli Appalti prevede la definizione di tre livelli di qualificazione per la progettazione e l’affidamento degli appalti, attribuiti dall’ANAC in base ai requisiti auto-dichiarati dalle stesse stazioni appaltanti (articolo 63). Questi livelli tengono conto dell’organizzazione interna, delle competenze e della formazione del personale della stazione appaltante, nonché delle gare svolte nell’ultimo quinquennio e della regolare trasmissione dei dati relativi all’ANAC.
Inoltre, l’Autorità può stabilire requisiti specifici di qualificazione per l’affidamento di contratti di partenariato pubblico-privato. Se la qualificazione viene meno o è sospesa per qualsiasi motivo, le procedure in corso possono comunque essere portate a compimento (articolo 63).
Sono qualificate di diritto alcune stazioni appaltanti, tra cui il MIT, Consip, Invitalia e l’Agenzia del Demanio, oltre alle stazioni appaltanti formate da unione di comuni, dai comuni capoluogo di provincia e dalle regioni. Eventuali ulteriori iscrizioni di diritto potranno essere stabilite con le modalità indicate dal Codice.